Le Festività sono terminate e questo 2022 ci rilancia a pieno ritmo nelle nostre attività lavorative e la routine quotidiana. Tutto ciò accade in un periodo cui si aggiornano e si modificano in modo ciclico le nuove regole del Green Pass per accedere ai servizi commerciali e pubblici, oltre a quelle riservate per il luogo di lavoro.
Il rientro frenetico dalle vacanze ci può facilmente distrarre dalle abitudini e dalle buone norme di igiene che abbiamo imparato ad adottare negli ultimi anni, soprattutto quando tendiamo a rilassarci.
Per esempio, in tempo di saldi e di shopping, una giornata trascorsa tra camerini e prove, o la targhetta dei vestiti appena comprati non sono garanzia di sicurezza dal rischio di contagi.
Il Dip. di Microbiologia ed immunologia dell’Università di New York, ha effettuato un’analisi su 14 vestiti nuovi e ha identificato la presenza di ospiti indesiderati. Depositi cellulari, funghi e batteri sono stati rintracciati su giacche e pantaloni, soprattutto all’interno delle cuciture sotto le braccia e tra i glutei.
Sui tessuti, il livello di contagiosità dei batteri si è dimostrato di gran lunga superiore rispetto ad altri oggetti di uso abituale e routinario. Alcuni virus hanno la capacità di resistere fino a 48 ore sui capi di abbigliamento, con la possibilità di contagiare il/la cliente successivo/a.
Le probabilità di ammalarsi sono poche ma non possono essere trascurate. Per esempio, nel caso di alcune malattie infettive o allergie, la pulizia della biancheria, dell’intimo e di tutti gli altri capi, permette di migliorare lo stato di salute e diminuire la diffusione dell’infezione.
Risultati interessanti sono stati raggiunti da INTEXTER, Istituto di Ricerca Tessile e Cooperazione industriale – membro del Centro di Innovazione Tecnologica del Politecnico di Barcellona, grazie al contributo del Dott. Moratò, microbiologo e coordinatore della cattedra universitaria UNESCO di Sostenibilità.
In particolare, differenti tipologie di tessuti sono state impiegate e sottoposte alla tecnologia di sanificazione e purificazione Wellisair.
Il sanificatore automatico Wellisair è stato testato all’interno di due cabine (dimensioni: 1x1x1 metri), utilizzando una per i test con il dispositivo WELLISAIR e l’altra cabina per i test di controllo senza il dispositivo.
Tempo di disinfezione | Lino | Camici Monouso | Poliestere | Polipropilene |
1 ora | 96.50% | 99% | 99% | 99% |
2 ore | 99.99% | 99.99% | 99.99% | 99.99% |
L’analisi è stata effettuata su tessuti differenti utilizzando 3 cartucce con diversi principi attivi, per confrontare la sua efficacia contro l’Escherichia coli. I risultati dimostrano quindi come Wellisair sia in grado di distruggere il batterio in sole 2 ore di attivazione, su una varietà di tessuti, anche molto comuni in ambito ospedaliero /sanitario.
Se l’igiene non è corretta e continua, l’E.Coli si può trovare anche sulla superficie dei tessuti; uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine conferma che lavaggi a temperature dai 40-60 °C in su abbattono i 100 milioni di Escherichia coli , Norovirus, Salmonella o Staphylococcus aureus che si accumulano anche nelle nostre lavatrici.
Il ceppo nocivo di questi batteri può essere pericoloso per i bambini piccoli e gli anziani e causare una forma di insufficienza renale.
Per di più, l’Istituto superiore di sanità (ISS) ha scoperto, in tema di trasmissione dell’infezione di SARS-CoV-2 , come la presenza di particelle virali perduri di più nel tempo sui tessuti, rispetto ad altre superfici – fino a 1 giorno dalla contaminazione e con la scomparsa solamente dopo 48 ore. (“Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19 superfici, ambienti interni e abbigliamento”).
Il Lab. di Prevenzione e ATS della Brianza e Lab. di Igiene e Virologia ambientale dell’Università di Pisa hanno invece verificato i principali elementi di contaminazione microbiologica, con cui i lavoratori vengono a contatto durante lo svolgimento delle loro attività. (INAIL, “Contaminazione Microbiologica delle superfici negli ambienti lavorativi” – 2017).
In campo medico, gli strumenti sanitari che si possono reimpiegare hanno bisogno di uno specifico procedimento di purificazione e sterilizzazione prima di essere riutilizzati.
Articoli destinati al contatto con tessuti normalmente sterili o col sistema vascolare possono essere pericolosi perché associati ad un elevato rischio di contagiare; oggetti da lavoro quotidiani del personale sanitario, come camici o guanti in lattice, sono stati sottoposti ad analisi per identificare la contaminazione microbica, tramite l’applicazione della metodologia delle piastre.
La ricerca conferma inoltre che soluzioni concentrate di perossido d’idrogeno (6% e più) hanno un rilevante effetto biocida su oggetti inanimati, risultando molto reattive e ossidanti. Questa soluzione è la stessa adottata dalla Tecnologia OH Wellisair , in grado di generare e diffondere radicali ossidrili OH, per eliminare gli elementi patogeni presenti. Analisi e ricerche in campo medico e applicativo, ne attestano l’assoluta efficacia:
https://purificatorearia.eurotecn.it/caratteristiche/certificazioni/test-e-analisi-di-efficacia/